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Venerdì 23/10 inizia l'8ª edizione della manifestazione
"UN POSTO NELMONDO. Percorsi di cinema e documentazione sociale",
dal 23 ottobre al 4 dicembre 2009
a Varese, Gallarate, Samarate, Induno Olona, Azzate,Gavirate, Daverio, Olgiate Olona, Bolladello
organizzata da ACLI, ARCI, CGIL-CISL-UIL, CESVOV, COOP, AUSER, UISP, Filmstudio '90, UNICEF Varese,
Legambiente, Emergency, Amnesty International, L'Albero di Antonia, ATAP, Libera, LAV, Copac, Anolf,
Centro EDA ISIS "I. Newton", VareseNews, EST onlus, Comitato Cernobyl di Induno Olona
con il patrocinio di Provincia di
Varese, Comune di Varese, Comune di Daverio, Comune di Samarate, AGIS Lombardia.
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All'interno della rassegna "UN POSTO NEL MONDO " Cgil Varese e Universauser presentano il documentario:
GRUISTI PER TUTTI
di Giorgio Magarò e Mario Agostinelli. Incontro -dibattito sul caso INNSE e sul mondo del lavoro con:Mario Agostinelli (consigliere regionale e regista del documentario) Franco Stasi (segretario Provinciale CGIL Varese)Roberto Giudici (sindacalista FIOM che ha partecipato alla protesta)Presenta e introduce il dibattito : Daniele Bandi martedì 27 ottobre 2009ore 21,00presso "Filmstudio-via de Cristoforis,5" -Varese
Il trionfo dei lavoratori della INSSE di Lambrate dopo la protesta di oltre una settimana ed il gesto di cinque operai saliti su un carro ponte dal quale si sono rifiutati di scendere fino alla firma dell'accordo. Un reportage delle ultime 48 ore della trattativa e del felice esito
Dobbiamo tutti qualcosaagli operai
della INNSE - Mario Agostinelli, consigliere regionale
L’autunno caldo comincia d’Agosto, con una storia milanese che fa da spartiacque tra un passato recente di grandi lotte affogate nell’indifferenza di una classe dirigente in crisi profonda (si pensi alla desertificazione dell’ex Alfa di Arese) e la speranza di riportare il lavoro al centro di un futuro da conquistare e non solo da subire. Una storia che connette periferia e centro, orgoglio operaio e pochezza morale degli speculatori immobiliari, incapacità di governo delle istituzioni e lungimiranza di un sindacato democratico e partecipato. Una storia, ancora, che balza all’attenzione dei media e dimostra tutta l’efficacia di un circuito virtuoso tra conflitto, informazione e democrazia.
Varrà la pena di tornare a riflettere su quanto tutti – e la sinistra in particolare – deve a queste 49 persone che hanno intrapreso una lotta difficilissima soprattutto perchè rappresentava per loro una speranza e una alternativa all’isolamento personale e alla disgregazione. Io qui vorrei ricordare il contesto dentro cui la lotta dell’INNSE ha prevalso.
Questo gioiello dell’industria milanese, con ordini e mercato, è rimasto presidiato da oltre un anno, giorno e notte, da tutte le maestranze, unite tra di loro, ma isolate dalla classe dirigente milanese, dalla stessa cultura una volta ben più attenta, dall’umore di una maggioranza rancorosa che invade i territori fino negli strati popolari. Assediati dagli interessi immobiliari coperti dalla Moratti che non ha speso una sola parola per loro e dai liquidatori del territorio che si preparano per l’Expo 2015. Perciò sono diventati uno scandalo per Milano. Uno scandalo da rimuovere, ma non a viso aperto, in un pomeriggio della domenica dell’esodo di Agosto, a fabbriche chiuse, come ben sa la destra che ha collocato perfino le stragi in quel limbo temporale.
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Dobbiamo essere grati a Articolo 21 e al suo portavoce Giulietti per aver posto all’attenzione il ruolo decisivo dell’informazione in una battaglia in partenza così impari. Vorrei concludere con tre indicazioni importanti :
1 - I lavoratori vanno ascoltati. Non basta assisterli con gli ammortizzatori sociali, ma occorre renderli protagonisti di una alternativa alle stesse logiche che ci hanno portato alla attuale drammatica crisi sociale;
2 - A tutti coloro che prima di iniziare una lotta vorrebbero conoscerne il risultato finale occorre proporre la democrazia, la non violenza e l'unità come risorse moltiplicatrici, in grado di ribaltare i rapporti di forza.
3 - Il ruolo dei mezzi di comunicazione, ed in particolare della Tv, è essenziale e si capisce perché Berlusconi e i suoi servitorelli più irruenti come Belpietro e Paragone si siano agitati minacciosi: sono decine e decine le situazioni di difficoltà, di licenziamenti e di presidi dei lavoratori in corso nel nostro paese che vanno sostenute con un movimento di massa che fa dell’informazione democratica un punto di forza per affrontare la crisi nelle sue dimensioni sociali e nella sua autentica drammaticità.
A partire da qui tutta la Sinistra potrebbe provare a ricucire un pezzo della propria identità e a mettere un tassello da collegare ai mille altri, non solo per resistere, ma per dare speranza di uscire dalla situazione attuale con la sconfitta di una destra fallimentare che si è impadronita del nostro futuro.
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In occasione dell’arrivo in Italia della Marcia mondiale per la pace, verrà per la prima volta mostrato a Varese il documentario che, attraverso interviste, foto d'archivio e materiali inediti, ricostruisce con indagini indipendenti la strage avvenuta nel settembre 2004 nella scuola Numero Uno di Beslan, in Ossezia del nord (Russia), in cui persero la vita centinaia di persone, tra le quali 184 bambini. |
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La tragedia viene contestualizzata nel piu' ampio panorama del conflitto tra la Federazione russa e i separatisti ceceni, che da decenni insanguina la regione caucasica. Tra gli intervistati spiccano Garri Kasparov (ex campione mondiale di scacchi e attuale antagonista del presidente del governo russo Vladimir Putin) e Alexander Torshin, presidente della Commissione Federale d'inchiesta sulla strage. Inoltre il film si arricchisce delle testimonianze e dei contributi inediti della popolazione di Beslan, le cui parole illustrano la percezione che il popolo ha della situazione in cui vive. Il film ha ricevuto la Menzione speciale al Festival del documentario “Libero Bizzarri” 2006. |
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Partendo dal forum mondiale 'Terra Madre'
(comunità a difesa dell'agricoltura, dell'allevamento e della pesca sostenibili)
Olmi cerca la forza interna del movimento,
che diventa il riferimento ispiratore del suo
lavoro.
Seguirà incontro sui G.A.S.
(Gruppi di Acquisto Solidale).
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COMUNICATO STAMPA
Anche quest’anno in Provincia di Varese si svolge la rassegna cinematografica “Un posto nel mondo” , percorsi di cinema e di documentazione sociale sostenuta da parecchie associazione della Provincia di Varese e con il patrocinio, tra gli altri, della Provincia e del Comune di Varese.
Sabato 14 novembre-ore 17.30 verrà proiettato, proposto da UNIVERSAUSER e LEGAMBIENTE con ingresso gratuito presso “Filmstudio 90” in via De Cristoforis 5, il film “IL PIANETA VERDE “di Coline Serreau. Il film affronta in chiave umoristica e fantastica il rapporto dell’uomo con l’ambiente in cui vive. Sul Pianeta verde vivono in armonia esseri umani, che hanno eliminato l’uso degli oggetti. Ogni anno fanno il giro degli altri pianeti. Mila, la protagonista, si offre di visitare il pianeta Terra e dovrà adattarsi a comportamenti e abitudini irrazionali e autodistruttivi. Come in una satira illuminista, la regista ci invita a riflettere facendoci osservare dall’esterno i nostri bizzarri stili di vita. Per le tematiche affrontate e l’immediatezza del linguaggio, la visione del film può anche essere utilmente finalizzata ad una riflessione didattica da parte degli insegnanti e degli studenti di materie scientifiche della scuola secondaria di primo e di secondo grado. Perché questa scelta da parte di UNIVERSAUSER ? In questo periodo attraverso le sue Università, i circoli, le attività quotidiane la creatività, la riflessione dei soci Auser è chiamata a misurarsi con il tema della “città sostenibile”, ossia con l’impegno di rispettare, difendere, come cittadini attivi, il nostro patrimonio storico, ambientale, sociale, per trasmetterlo in maniera responsabile alle giovani generazioni. Nella fase difficile che stiamo vivendo, di crisi economica e sociale, questi argomenti si riallacciano alla questione della ricerca di uno sviluppo sostenibile e dell’affermazione, in particolare , di nuovi stili di vita da assumere come singole persone e come società. Verrà presto bandito un concorso letterario e fotografico su queste tematiche che saranno anche al centro del convegno nazionale “La città che apprende” nell’autunno 2010 a Venezia.
La Presidente di Universauser Bruna Brambilla e-mail brambilla.bruna@gmail.com
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GRUISTI PER TUTTI
di Giorgio Magarò e Mario Agostinelli. Incontro -dibattito sul caso INNSE e sul mondo del lavoro con:Mario Agostinelli (consigliere regionale e regista del documentario) Franco Stasi (segretario Provinciale CGIL Varese)Roberto Giudici (sindacalista FIOM che ha partecipato alla protesta)Presenta e introduce il dibattito : Daniele Bandi
Il trionfo dei lavoratori della INSSE di Lambrate dopo la protesta di oltre una settimana ed il gesto di cinque operai saliti su un carro ponte dal quale si sono rifiutati di scendere fino alla firma dell'accordo. Un reportage delle ultime 48 ore della trattativa e del felice esito
Dobbiamo tutti qualcosa
agli operai della INNSE -
Mario Agostinelli, consigliere regionale
L’autunno caldo comincia d’Agosto, con una storia milanese che fa da spartiacque tra un passato recente di grandi lotte affogate nell’indifferenza di una classe dirigente in crisi profonda (si pensi alla desertificazione dell’ex Alfa di Arese) e la speranza di riportare il lavoro al centro di un futuro da conquistare e non solo da subire. Una storia che connette periferia e centro, orgoglio operaio e pochezza morale degli speculatori immobiliari, incapacità di governo delle istituzioni e lungimiranza di un sindacato democratico e partecipato. Una storia, ancora, che balza all’attenzione dei media e dimostra tutta l’efficacia di un circuito virtuoso tra conflitto, informazione e democrazia.
Varrà la pena di tornare a riflettere su quanto tutti – e la sinistra in particolare – deve a queste 49 persone che hanno intrapreso una lotta difficilissima soprattutto perchè rappresentava per loro una speranza e una alternativa all’isolamento personale e alla disgregazione. Io qui vorrei ricordare il contesto dentro cui la lotta dell’INNSE ha prevalso.
Questo gioiello dell’industria milanese, con ordini e mercato, è rimasto presidiato da oltre un anno, giorno e notte, da tutte le maestranze, unite tra di loro, ma isolate dalla classe dirigente milanese, dalla stessa cultura una volta ben più attenta, dall’umore di una maggioranza rancorosa che invade i territori fino negli strati popolari. Assediati dagli interessi immobiliari coperti dalla Moratti che non ha speso una sola parola per loro e dai liquidatori del territorio che si preparano per l’Expo 2015. Perciò sono diventati uno scandalo per Milano. Uno scandalo da rimuovere, ma non a viso aperto, in un pomeriggio della domenica dell’esodo di Agosto, a fabbriche chiuse, come ben sa la destra che ha collocato perfino le stragi in quel limbo temporale.
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Dobbiamo essere grati a Articolo 21 e al suo portavoce Giulietti per aver posto all’attenzione il ruolo decisivo dell’informazione in una battaglia in partenza così impari. Vorrei concludere con tre indicazioni importanti :
1 - I lavoratori vanno ascoltati. Non basta assisterli con gli ammortizzatori sociali, ma occorre renderli protagonisti di una alternativa alle stesse logiche che ci hanno portato alla attuale drammatica crisi sociale;
2 - A tutti coloro che prima di iniziare una lotta vorrebbero conoscerne il risultato finale occorre proporre la democrazia, la non violenza e l'unità come risorse moltiplicatrici, in grado di ribaltare i rapporti di forza.
3 - Il ruolo dei mezzi di comunicazione, ed in particolare della Tv, è essenziale e si capisce perché Berlusconi e i suoi servitorelli più irruenti come Belpietro e Paragone si siano agitati minacciosi: sono decine e decine le situazioni di difficoltà, di licenziamenti e di presidi dei lavoratori in corso nel nostro paese che vanno sostenute con un movimento di massa che fa dell’informazione democratica un punto di forza per affrontare la crisi nelle sue dimensioni sociali e nella sua autentica drammaticità.
A partire da qui tutta la Sinistra potrebbe provare a ricucire un pezzo della propria identità e a mettere un tassello da collegare ai mille altri, non solo per resistere, ma per dare speranza di uscire dalla situazione attuale con la sconfitta di una destra fallimentare che si è impadronita del nostro futuro.
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